Riccardo De Massimi, con la serie fotografica Il cielo oltre gli Dei propone, in uno dei luoghi tra i più belli della Capitale, ovvero la Sala Presidenziale della Stazione Ostiense, tanto piena di storia e caratterizzata architettonicamente, magnifiche restituzioni fotografiche sia di statuaria del passato, che mostra una parte del pantheon mitologico, sia di architetture altrettanto evocative. Dettagli suggestivi, scorci inconsueti, prospettive forzate contribuiscono a darci immagini molto belle, esteticamente accattivanti, formalmente compiute, compositivamente piene di tensioni che sollecitano l’effetto dimeraviglia. Queste figurazioni non si fermano alla superficie ma la scandagliano – secondo gli insegnamenti di Hugo von Hofmannsthal – per rintracciarvi la profondità. E in essa scorgiamo, seguendo Riccardo De Massimi, una riflessione sulla smania dell’apparire che sempre più domina nella realtà contemporanea su pervicace spinta dei Media e dei Social.
Così, ecco che alla narrazione bidimensionale fotografica, che ha accolto quella tridimensionale – scultorea, delle statue immortalate, e costruttiva – si sovrappone questa, più concettualistica, che condivide tale ragionamento tematico.
Quando parliamo di Dei o Semidei ci torna subito in mente la cultura ellenico romana, ma, da sempre, le culture e gli uomini hanno tratto ispirazione esistenziale e comportamentale da una sconfinata sequela di divinità: che è, però, ben più remota perché è atavica. Sin qui la notazione si riferisce a qualcosa che è noto e universale. La cosa si complica quando pesiamo ai nostri giorni in cui questi Dei sono noti come campioni, star, influencer. Sono questi i nuovi modelli saliti di posto nell’immaginario collettivo: sia che si tratti di una icona votata allabellezza (da Venere siamo poi passati a Marilyn e oggi alla… Ferragni), di un campione della forza bruta (da Ercole a… Mike Tyson), di uninvictus (da Marte a… Cristiano Ronaldo), da un idolo delle folle per leadeship collegialmente indiscussa a un dominus politico di parte, da una star dell’Olimpo come la Vittoria Atena-Nike a una del Red Carpet… Ma, se è sano che l’essere umano senta il bisogno di superare i propri limiti e di evolvere, e se è fatale che esso voglia allontanare il più possibile lo spettro della malattia e della morte, ciò è virtuoso e duraturo se espletato vivendo senza perdere il dono dell’empatia, di provare e comunicare la tenerezza, la capacità di un contatto concreto con l’altro da sé, senza sottovalutare o, peggio, abiurare gli elementi che fanno parte della nostra natura – i risultati ottenuti con perseveranza e fatica, la fragilità, il vero talento, ad esempio – imparando la capacità di sostenere la sconfitta e, semmai, facendone tesoro. In fondo, anche gli Dei dell’antico Olimpo avevano le loro imperfezioni… Dunque anche l’Estetica, che muta a seconda delle culture e dei secoli, può essere ancora oggi modificata a favore di modelli che comunichino meno inflessibilità e qualche manchevolezza.
Questo lavoro fotografico, esibendo una serie di eloquenti divinità scultoree – quindi già mediate precedentemente attraverso l’arte – e delle loro ipotetiche dimore – appunto: le architetture evidenziate da De Massimi – prova a raccontare sia una sempre avvenuta trasformazione dell’olimpo di riferimento sia l’alternativa: mostrando, indirettamente, come sempre l’Arte fa, e qui con la Fotografia, che esiste un CIELO OLTRE, che persino loro, gli Dei monumentali, notano e scrutano, che sta al di sopra anche delle loro teste e delle loro eleganti, sontuose e dorate dimore. Perché va sottolineato: anche queste ultime, esattamente come i loro proprietari, sono del tutto inadeguate ad accogliere la nostra normale esistenza umana.
Riccardo De Massimi | Il cielo oltre gli dei
Mostra fotografica
A cura di Barbara Martusciello
Testi: della curatrice; di Marco Ancora, CIU – Confederazione italiana unione delle professioni intellettuali
Inaugurazione: martedì 23, ore 18.00
Sala Presidenziale della Stazione Ostiense
Piazzale dei Partigiani, 00154, Roma
Dal 23 a domenica 28 ottobre 2018
Apertura: h 15:00 – 20:00 Ingresso libero
Per gentile concessione Rete Ferroviaria italiana
Con il Patrocinio di CIU – Confederazione italiana unione delle professioni intellettuali
La mostra è inserita nella programmazione di RAW _ Rome Art Wweek 2018 https://romeartweek.com/
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