C’è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c’è uno spettacolo più grandioso del cielo, ed è l’interno di un’anima. (Victor Hugo)
Per quello che ne so l’unico pianeta vivente è la Terra.
Per quello che ho potuto fino ad oggi vedere l’unico mondo Blu è Gaia.
Vista dallo spazio, GAIA, mi emoziona circondata com’è da quella sottilissima aureola celeste e così densa di masse azzurre.
I miei geni hanno vissuto nel Mare e respirato il Cielo per milioni di anni. Sanno cha da lì provengono. Che quel Blu è l’inizio di tutto. La vera Casa verso cui tornare.
Invece, con i piedi piantati sul suolo e schiavizzati della gravità, vivo in modo concreto sulla terra, su quelle superfici asciutte che richiamano il marrone, il verde, il giallo.
Mi affaccio emozionato sulle spiagge, quello strettissimo spazio che separa la terra dall’acqua, a guardare quei due Blu, il Cielo-Mare, divisi a loro volta dalla sottile linea dell’orizzonte.
Penso ai nostri avi, che lo hanno osservato per decine di migliaia di anni, senza avere la benché minima cognizione di cosa fosse, di che cosa fosse costituito questo mistero. Così smisuratamente lontana e irraggiungibile, questa volta celeste. Qualcosa di troppo vasto persino per essere pensato o concepito. Innalzando lo sguardo sembra avvolgere tutta la terra, quasi fosse un abbraccio protettivo. Un riparo. La dimora degli Dei, forse.
Sento che questa incontenibile attrazione verso il Blu è stata la molla che ci ha spinto verso la Conoscenza, l’esplorazione delle Possibilità e dell’Ignoto.
Il Viaggio di Ulisse (dell’Uomo dentro l’Uomo) e quello di Colombo (dell’Uomo verso Nuovi Mondi possibili) mossero dal mare. Per oltrepassare il limite della materia scelsero di abbandonare il porto, fatto di certezze marroni verdi e gialle e di abbracciare il Blu.
Il Blu mi racconta la Vita, ogni entità dalle altezze o profondità inimmaginabili, ogni entità eterna. Abisso ma anche Trascendenza. Vastità.
Possibilità che esistono anche nel mio cuore e nella mia anima.
Non avevo mai veduto il mare. Molte altre cose avevo visto, forse troppe.
Uomini avevo visto, forse troppi. Ma il mare mai. E perciò non avevo ancora compreso nulla, non avevo capito assolutamente nulla.
Come si può capire qualcosa della vita, e capire a fondo se stessi, se non lo si è imparato dal mare? (Federico Garcìa Lorca).